La curiosa storia della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli

Buongiorno a tutti! Ieri mattina il nostro amico Franco in sella alla sua Vespa ha cominciato la sua nuova avventura…Prima tappa: Napoli. Comincerà da lì per raccontarci la curiosa storia della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli.

A conclusione delle prime entusiasmanti 24 ore ci ha chiamati per raccontarci le curiosità di questo interessante percorso alla riscoperta dell’Italia ed io, per oggi, sarò portavoce dei sui racconti.

La giornata si è svolta prevalentemente nel cuore antico della città, ricco di storia e di misteri…dove il sacro ed il profano si incontrano e si scontrano separati da un confine sottilissimo.

In una delle piazze principali di Napoli (Piazza del Gesù Nuovo) si trova una delle sue chiese più famose: la Chiesa del Gesù Nuovo, ed è proprio da questa che Franco ha voluto iniziare.

La chiesa del Gesù (chiamata così dai Partenopei) ha già di per sé una storia particolare.

Essa infatti non nasce come chiesa bensì come residenza dei Sanseverino, una delle più importanti casate del Regno di Napoli. Tale famiglia richiese  per la sua facciata l’utilizzo del bugnato a diamante, delle mattonelle particolari che per la loro peculiare forma avrebbero dovuto far confluire le energie positive dell’esterno verso l’interno.

In realtà il risultato fu proprio l’opposto, infatti la chiesa fu protagonista di svariate sciagure: quella che all’epoca era destinata ad essere la dimora dei Sanseverino fu confiscata e data ai Gesuiti, una volta divenuta chiesa subì un incendio e la cupola crollò più volte, infine durante la guerra una bomba cadde sulla navata, fortunatamente senza esplodere.

Il mistero della chiesa però più che nella sua storia, riguarda  proprio la sua facciata. Sul bugnato infatti sono incisi dei segni particolari, i quali in un primo momento venivano interpretati come il “marchio di fabbrica” delle varie cave che avevano fornito il materiale. Poi finalmente il mistero è stato svelato: i simboli raffigurati sono in realtà lettere dell’alfabeto aramaico; tali lettere a loro volta corrispondono a delle note musicali, dunque leggendo da destra a sinistra e dal basso verso l’alto…ecco di fronte a voi uno spartito musicale direttamente sulla facciata di un edificio!

La melodia dura approssimativamente tre quarti d’ora e gli studiosi che hanno effettuato la scoperta ( lo storico dell’arte rinascimentale napoletana Vincenzo De Pasquale, e  i  musicologi ungheresi Csar Dors e Lorànt Réz) hanno deciso di intitolarla Enigma.

Particolare delle lettere in aramaico che compongono lo spartito musicale

Particolare delle lettere in aramaico che compongono lo spartito musicale

Dopo questa prima interessante visita Franco, affamato, decide di cercare un posto dove poter mettere qualcosa sotto i denti, così girovagando tra le strade e vicoli si dirige verso i Quartieri Spagnoli.

Articolo di Francesca Dendrella

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Franscesca Dendrella

Francesca Dendrella: Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’università di Napoli Suor Orsola Benincasa e con alle spalle una piccola esperienza come blogger contributor per il blog Ninjamarketing, sono attualmente specializzanda in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’Impresa presso l’Ateneo La Sapienza di Roma. Le mie principali passioni sono: il cinema, la moda, i viaggi, la cucina, la musica e ovviamente il mio paese…l’Italia!
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Informazioni su Franscesca Dendrella

Francesca Dendrella: Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’università di Napoli Suor Orsola Benincasa e con alle spalle una piccola esperienza come blogger contributor per il blog Ninjamarketing, sono attualmente specializzanda in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’Impresa presso l’Ateneo La Sapienza di Roma. Le mie principali passioni sono: il cinema, la moda, i viaggi, la cucina, la musica e ovviamente il mio paese…l’Italia!