Il Lago di Vico e la clava di Ercole

Il nostro amico Franco lasciandosi alle spalle la città dei Ciclopi si sposta nell’alto Lazio in direzione del Lago di Vico. A questo lago si riconosce il primato del livello dell’acqua più alto sopra la superficie del mare, che segna 507 metri sul mare, record assoluto tra tutti i laghi d’Europa.

Lago di Vico

Scorcio del Lago di Vico

La natura intorno è dolce e armoniosa tanto da sprigionare un fascino poetico, che ha affascinato, in passato, poeti inglesi come Byron, Shelley e Charles Dickens.

Proprio Dickens nelle sue “Pictures from Italy”, diario di viaggio scritto nel 1846, annota la sua versione sulla nascita del lago: “Sorgeva in tempi remoti una città. Un giorno essa venne inghiottita, e in sua vece quest’acqua sgorgò. Antiche tradizioni, comuni a molte parti del mondo, affermano che talvolta si poteva scorgere sul fondo, quando le acqua erano chiare, la città diruta. Comunque possa questo essere avvenuto, resta il fatto che essa disparve in questo punto dal globo. La terra si sollevò al di sopra di essa e le acque pure, gorgogliando; e qui sono rimaste, simili a fantasmi, al quale l’altro mondo è rimasto di un tratto precluso, senza possibilità di rientrarvi. Tanto da sembrare in attesa del prossimo terremoto che avverrà in questa località nel futuro corso dei secoli, quando esse scompariranno al di sotto della superficie terrestre, al suo primo spalancarsi, per non farsi vedere mai più”.

Intorno all’origine del lago e alla città fantasma, di cui ancora nessuno è riuscito a trovare le tracce, esistono molte leggende e miti. Una di queste leggende parla della nascita del lago di Vico per mano di Ercole.

Un giorno, trovandosi sui Monti Cimini alla ricerca delle ninfe Melissa e Amaltea, infastidito dalla licenziosità della gente del luogo che gli chiese di dare una dimostrazione della sua forza scagliò con tutta la forza la sua clava conficcandola nel terreno. I tentativi della gente del luogo per estrarre la clava dal terreno furono vani, nessuno riuscì a smuoverla. Alla sera il figlio di Zeus decise di scendere dal declivio e di dare una seconda dimostrazione della sua forza alla gente.

Il semidio strappò con forza la clava via dal terreno sotto le urla e l’eccitazione della gente che aveva assistito, ma poco dopo dal foro dove poco prima era conficcata la clava sgorgò tanta acqua che in poco tempo inondò i prati circostanti. La mattina dopo chi passò di là si ritrovò davanti invece della macchia verde, il lacus ciminus, quello che oggi conosciamo come lago di Vico.

Ercole e la sua clava

Ercole e la sua clava

Ma questa è solo una leggenda e in realtà il lago ha origini geologiche molto antiche che risalgono addirittura a 100.000 anni fa in seguito al riempimento della caldera vulcanica.

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Giorgia Campo

Laureata in "Scienze della Comunicazione" e iscritta al secondo anno della Laurea Magistrale in “Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’impresa” presso La Sapienza Università di Roma. Amo viaggiare e conoscere nuove culture. Mi piacerebbe fare l'organizzatrice di eventi.

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