Il caldo ormai si fa sentire e Franco giunto in Puglia ha proprio voglia di fare un bel tuffo nel blu del Mare Adriatico. Ma Franco è curioso, si sa, e giunto nella zona del Gargano in sella alla sua Vespa, non aspetta altro che vedere la statua sommersa di Padre Pio.
Dalla barca che lo porterà a destinazione comincia già a scorgere in lontananza questo magnifico arcipelago, le isole Tremiti, che pur essendo il più piccolo comune della Puglia custodisce delle ricchezze naturali inestimabili.
Una volta messo i piedi sulla terraferma Franco si dirige verso un altro piccolo molo per poi imbarcarsi nuovamente su una barchetta che lo porterà non lontano dalla costa di Capraia.
N 42° 07′ 947 – E 15° 30′ 835: sono queste le coordinate, il punto preciso in mezzo al mare dove Franco si immergerà. A bordo c’è un grande fermento, tutti sono emozionati ed il nostro amico non è da meno. Indossa le pinne, poi mette la maschera, fa un respiro profondo e…splash!
L’acqua fresca si fa sentire sulla pelle ed il corpo viene avvolto da mille bollicine; per fare questa immersione non è necessario essere un sub professionista in quanto tra la superficie ed il fondo ci sono solo 13 metri di distanza e bastano poche bracciate per trovarsi di fronte alla statua sottomarina più grande del mondo.
Franco guarda la statua di Padre Pio, con le braccia aperte verso il cielo ed un’infinità di pesciolini che gli nuotano intorno. Lo scenario è davvero suggestivo, emozionante e la sua maestosità toglierebbe il fiato…se solo non fosse in apnea! Tre metri di altezza, per un peso di 12,25 quintali più 110 quintali di basamento effettivamente non sono pochi ma è proprio questa imponenza che rende la statua sommersa così affascinante.
La statua sommersa di Padre Pio fu creata dallo scultore foggiano Domenico Norcia e dal 1998 sta li, a pregare con le sue mani rivolte verso l’alto, aspettando i vari curiosi che vengono a farle visita.
Il bagaglio di curiosità si è ancora una volta riempito mentre i polmoni si svuotano dell’aria residua e così Franco risale verso la barca lasciandosi alle spalle quella statua tanto particolare. In quella manciata di secondi gli è sembrato di vivere un attimo senza tempo ed è riuscito a vivere un’emozione fortissima, indescrivibile.
Nella sua consueta telefonata Franco mi ha detto: “Potrei usare le parole più belle del mondo, parole poetiche o di una canzone; ma quello che ho provato è qualcosa di unico e personale quindi sei vuoi scoprirlo davvero, devi viverlo”.
Franscesca Dendrella
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