Ottimismo e inventiva made in Puglia: il furgonCINE e una carriera lavorativa intrapresa da un fico d’India.

Ottimismo e inventiva made in Puglia: il furgonCINE e una carriera lavorativa intrapresa da un fico d’India.

Tra pizzicata, tarantismo, municeddhe, orecchiette e pampasciuli, il nostro amico Franco prosegue il suo tour, alla scoperta degli aspetti più insoliti e bizzarri che caratterizzano l’Italia. E’ il momento della Puglia. Dopo aver visitato la statua sottomarina di Padre Pio, decide di sostare a Lecce.

Lo stato d’animo di Franco, oggi è per lo più pensieroso. Si sofferma a pensare ai gravi problemi economici dai quali è colpita l’Italia, al tasso di disoccupazione che aumenta di giorno in giorno, al fallimento di grandi aziende e il conseguente licenziamento di milioni di lavoratori. Ma da buon ottimista non si perde d’animo e dedica la sua attenzione all’altro fronte italiano: quello perspicace, intraprendente, propositivo e ricco d’inventiva.

E’ rimasto colpito dall’intraprendenza di una famiglia leccese. L’idea nasce da un fico d’India. Stiamo parlando di “Sikalindi”, piccola ditta a conduzione familiare che, con tanto impegno, è riuscita a conseguire una vittoria nel settore della bioeconomia e a diventare una vera e propria azienda di rilievo mondiale. Vengono realizzati arredi utilizzando le fibre legnose dei fichi d’India, molto diffusi nella regione pugliese. All’interno delle cladodi c’è una fibra legnosa molto bella e interessante che consente di ottenere librerie, cornici, tavoli, comodini. Mediante l’accordo di potatura con chi possiede fichi d’India nei propri terreni, la materia prima è gratis. La tecnica dell’estrazione, brevettata a livello europeo, consiste nel separare la parte legnosa da quella molle. La fibra viene tirata fuori, essiccata all’aria e fatta stagionare. Un processo indispensabile perché quando invece una pianta di fico d’India é secca, la spugna acquosa si decompone, facendo marcire anche la parte legnosa che così in gran parte si perde. Il risultato finale verrà trattato con prodotti speciali che hanno lo scopo di preservare il materiale, conferirgli la resistenza meccanica e renderlo impermeabile.

Fichi d'India - Lecce

Fichi d’India – Lecce

Una produzione geniale, che oltre a riscontrare ottimi risultati in Italia, sta raggiungendo traguardi positivi anche all’estero, dagli Stati Uniti all’Asia, soprattutto verso quel target di consumatori particolarmente sensibile per le tematiche ambientali. E’ in progetto l’idea di allargare la produzione anche al settore dell’illuminazione.

Libreria/portariviste - "Sikalindi"

Libreria/portariviste –                      “Sikalindi”

Franco appassionato di cinema, è consapevole del fatto che spesso cinema e pubblico non vanno a braccetto. Ma nessun problema: se gli spettatori non vanno al cinema, sarà il cinema ad andare dagli spettatori. Stiamo parlando di un furgonCINE, una sala cinematografica per quattro, montata all’interno di un furgone, isolata acusticamente e dotata di dispositivi audiovisivi alimentati dalle batterie di servizio del furgoncino. Un’idea di marketing non convenzionale, che ha lo scopo di ottenere uno storytelling tra strada e cinema. I protagonisti dei film trasmessi corrispondono a personaggi che hanno contribuito alla costruzione dell’identità pugliese del Novecento come “Binari” di Alessio Giannone, o “Domenico Modugno” di Antonella Sibilia. Soste all’interno delle maggiori piazze pugliesi e non solo. Un successo inaspettato, che provvederà ad espandersi oltre i confini regionali.

FurgonCINE pugliese

FurgonCINE pugliese

La fame si fa sentire e Franco da buon golosone, decide di assaggiare le prelibatezze della cucina leccese. Le municeddhe, ossia lumache, prevedono una preparazione suddivisa in due fasi: la prima consiste nella purgatura, ovvero nel far digiunare le lumache per sei giorni dentro delle gabbie di legno o di platica, purchè abbiano un fondo ben aerato su cui non si formi umidità. La seconda prevede l’eliminazione della bava lavando le lumache con acqua tiepida e sale grosso. Le municeddhe possono essere servite al sugo o alla cacciatora, in entrambe l’ingrediente principale di cui si abuserà, sarà l’alloro. Ogni anno vengono raccolte quaranta quintali di municeddhe, in occasione della festa delle lumache a Cannole, dal 10 al 13 agosto.

Il termine “municeddha” deriva dalla capacità dell’animale di produrre l’opercolo bianco, una panna liscia bianca che assomiglia alla cuffia usata un tempo dalle suore. Da qui il nome monachella o monachina, che nel dialetto locale è divenuto “municeddha”. Oltre ad essere un gustoso prodotto culinario, occupa un ruolo importante anche nella medicina popolare grazie alla ghiandola dell’albumina che la rende efficace come difesa contro le indigestioni.

"Municeddha pugliese"

“Municeddha pugliese”

La giornata di Franco si conclude con una buona dose di insegnamento in riferimento al furgonCINE e all’azienda sviluppata da un fico d’India: nella vita è fondamentale ottimismo, intraprendenza e un pizzico di positività :-) C’é chi piange la crisi… e chi reinventa la propria vita!

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Valeria De Paolis

Ciao! Mi chiamo Valeria, sono laureata in “Scienze e tecnologie della Comunicazione” ed attualmente iscritta al secondo anno del corso di Laurea Magistrale in “Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’impresa” presso La Sapienza Università di Roma. Amo quello che studio. Aspirante social media manager e fashion-victim dalla nascita!