Entusiasta delle rivelazioni del suo prezioso viaggio in giro per l’Italia, ricco di luoghi incantevoli e storie magiche, il nostro amico Franco si è mosso, questa volta, verso le bellezze Toscane che da sempre affascinano tutto il mondo, ospitando ogni anno una moltitudine di turisti.
Il suo primo racconto riguarda la curiosa leggenda della Spada Nella Roccia, ma non crediate io voglia parlarvi delle numerose e fin troppo conosciute, storie su Re Artù, la Tavola Rotonda e la celebre “Excalibur”! Ciò che vi propongo e che mi è stato validamente raccontato dal nostro amico Franco, si trova nel complesso monumentale di San Galgano, a circa 30 Km ad Ovest di Siena, in una terra selvaggia e incontaminata, ricca di bellezze naturali.
La leggenda narra di un giovane ragazzo, Galgano Guidotti, il quale visse la sua fanciullezza come cavaliere libertino e dedito ai divertimenti più sfrenati, finchè un giorno gli si manifestò davanti l’Arcangelo Gabriele che lo condusse, al di là del ponte fino al Monte Siepi, dove ad aspettarli vi erano i dodici apostoli. Dopo questo incontro, Galgano ritornò comunque alla vita sfrenata che lo aveva caratterizzato fino a quel momento, senza essersi minimamente sconvolto o emozionato per quello straordinario incontro. Eppure, un giorno, mentre era a passeggio in sella al suo cavallo, quest’ultimo si rifiutò di continuare il cammino, e prendendo di sua iniziativa il percorso da seguire, condusse il giovane Galgano nello stesso posto in cui incontrò i dodici apostoli.
Colpito e sorpreso da questo vicenda, Galgano non ebbe più dubbi, quello era un luogo sacro e, come tale, meritava un’identità, una croce. Così, non trovando del legname per costruirla, conficcò la propria spada nella roccia, facendola apparire come una croce a chiunque la guardasse.
A quel punto, Galgano, sentì una voce santa che lo invitò a fermarsi tutta la vita in quel luogo e, accettando con onore l’invito, diede così inizio alla sua vita da eremita in quel magico posto.
Dopo la sua morte venne santificato da Papa Lucio III e, laddove aveva vissuto per tanti anni in preghiera, venne costruita una chiesa dalla pianta circolare, La Rotonda di Monte Siepi.
Successivamente venne edificata anche l’Abazia di San Galgano, la quale dopo cent’anni di grande splendore, venne investita da una triste decadenza portata che la adibì addirittura a grande magazzino di materiali edili, vendendo addirittura il tetto di piombo per farne munizioni e trasformandola nel rudere che è oggi.
Nonostante ciò, la struttura imponente dell’Abazia, con il suo stile gotico, affascina ancora oggi l’osservatore che la incontra per la prima volta, sia per la particolarità di non avere copertura, sia per l’isolamento e la sacralità suggestiva che emana.
Termina così questa prima tappa in Toscana.Ma il viaggio non termina qui! Franco è già in sella alla sua vespa, diretto alla ricerca delle prossime curiosità da condividere con noi!
Alessia Carrano
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