A paraulasa maccasa… orijasa suldasa: benvenuti in Sardegna

A paraulasa maccasa… orijasa suldasa: benvenuti in Sardegna

Primi indizi: cannonau, sos pinnettos, patat ‘a perras, “a paraulasa maccasa… orijasa suldasa”, “faeddare pagu…sabidorìa meda”.
Termini ambigui ma ben riconoscibili del dialetto sardo. Avrete ben capito che stiamo parlando della Sardegna, il cui dialetto è costituito da termini particolari e simpatici, ma talvolta incomprensibili.

Franco non demorde! Cosi, per evitare di essere preso alla sprovvista nella non-comprensione del linguaggio sardo, trova un rimedio: il dizionario sardo on line utilissimo per ogni imprevisto.

Daltronde Franco non è il solo ad avere difficoltà. Anticamente infatti, il termine Barbagia era stato dato dagli invasori pisani, che trovandosi a contatto con popolazioni di pastori sardi che parlavano un linguaggio così stretto e strano, tale comunque da risultare alla fine incomprensibile, avevano affidato loro l’etichetta di barbari.

Franco è spaesato e sprovvisto di una meta precisa verso la quale dirigersi. Mentre scende dalla nave con la sua inseparabile vespa, incontra Marieddu, un ragazzo sardo ( facilmente intuibile dalle doppie che compongono il suo nome!) che lo invita in una visita esplorativa nel suo paese, alla scoperta di tradizioni sarde immortalate dalle usanze locali.
Direzione: Orgosolo, nel cuore della Barbagia.

Anni fa, Orgosolo aveva purtroppo una brutta reputazione poiché residenza di uno dei maggiori esponenti del banditismo della sardegna: Grazianeddu Mesina.
Questo ha comportato un improvviso crollo a picco del turismo sardo.

Per rimediare al disagio di questa crisi, gruppi di pastori sardi, senza perdersi d’animo, sono riusciti ad attirare e coinvolgere nuovamente gruppi di turisti attraverso gite organizzate, a cui partecipavano in prima persona, promuovendo la cucina tipica locale gustata all’aperto, tra i lecci secolari, alla scoperta di questa terra antichissima e suggestiva.
Per Franco, il primo elemento da mettere in evidenza è la grande ospitalità del popolo sardo, anche se, a dire la verità, quando viene invitato all’interno di los pinnettos, spalanca gli occhi, visto e considerato il termine non troppo comprensibile. Resta immobile ed in silenzio.
A quel punto Marieddu esclama: “Ahiooo! Sos pinnetos te aspettana!”.
Cosi, titubante, si dirige verso… non si sa dove… fino a quando scopre che questo nome impronunciabile si riferiva agli ovili della montagna in cui i pastori preparano pranzi all’ombra di ginepri secolari, a contatto con la natura, tra i sapori e i profumi tipici di questo menù a base di formaggi, salumi, patat ‘a perras (pecora bollita con patate), maialetto arrosto. E per rendere il tutto perfetto, Cannonau e acquavite di gradazione non inferiore ai 50°, ideale per concludere in bellezza un pasto importante.

Sos Pinnettos - Orgosolo (Nuoro)

Sos Pinnettos – Orgosolo (Nuoro)

Sazietà assoluta e guance rosse: Franco, appesantito e non troppo lucido, crolla in un sonno profondo nel bel mezzo della natura incontaminata della Sardegna.

Al suo risveglio berretto, zainetto alle spalle, borraccia d’acqua: è il momento di esplorare il Supramonte, con un’entusiasmante escursione suddivisibile in tre tipologie:
- in fuoristrada, i cui proprietari sono gli abitanti del posto;
- trekking, attraverso percorsi naturalistici che si snodano tra vallate e distese di macchia mediterranea, in cui si può ammirare un panorama mozzafiato a picco sul mare;
- in mountain-bike, rese disponibili attraverso il noleggio.

Trekking - Supramonte - Orgosolo (Nuoro)

Trekking – Supramonte – Orgosolo (Nuoro)

A proposito di pastori sardi, Franco mostra una stima profonda per Mario Dessolis, residente a Mamoiada e fautore dell’iniziativa “Adotta una pecora”. Un’idea che oltre a contribuire al mantenimento della beniamina, offre anche prodotti genuini come 7,5 kg di formaggio, attestato di adozione con relativa foto della beniamina, ciondolo e maschera dei Mamuthones, gadget di Mamoiada. Per iscriversi è semplice: basta compilare il contratto di adozione on line e versare una quota annuale di 140 euro. Ci troviamo davanti ad una situazione in cui anche un pastore decide di investire sulla digital communication, traendone dei vantaggi sia economici, che in termini di visibilità ed incrementando il flusso turistico proveniente da tutto il mondo.

 

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Valeria De Paolis

Ciao! Mi chiamo Valeria, sono laureata in “Scienze e tecnologie della Comunicazione” ed attualmente iscritta al secondo anno del corso di Laurea Magistrale in “Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’impresa” presso La Sapienza Università di Roma. Amo quello che studio. Aspirante social media manager e fashion-victim dalla nascita!

4 pensieri su “A paraulasa maccasa… orijasa suldasa: benvenuti in Sardegna

  1. Appena cominciato a leggere l’articolo mi sono subito fermato per andare a cercare la versione italiana del sito… poi ci ho pensato un attimo e mi sono detto – Ah no, è sardo – !!!!! Comunque questo articolo sembra fatto appositamente per chi pensa che la Sardegna sia solo mare, ignorando la bellezza del suo entroterra ricco di storia e tradizione… mooolto carino e interessante :-))) Ahiooooo (no, non mi sono fatto male, ma volevo lasciare un saluto in sardo).

  2. Esattamente Fabrizio! L’intento del nostro blog è proprio quello di catalizzare l’attenzione sugli aspetti più nascosti e curiosi da rintracciare all’interno del Made in Italy. In questo caso specifico della Sardegna, alla scoperta di culture e tradizioni originarie dell’entroterra.
    P.S. Spero ti sia stato utile il dizionario sardo on line linkato nell’articolo…fondamentale per il nostro amico Franco… e per i nostri lettori a quanto pare :-)
    Grazie per il tuo commento… e la tua simpatia!
    A presto!

    • Complimenti, bella sintesi in una storiella divertente e ben raccontata. Unica cosa mancante…il tanto amato mirtooo! Almeno amato da me non so se loro lo usano a tavola…

  3. Ciao Daniele! Concordo con te sul fatto che il mirto sia un punto forte e caratterizzante dell’isola sarda… ma il nostro viaggiatore in questa tappa aveva già assaggiato il Cannonau… e per evitare problemi con l’etilometro… approfondiremo gli altri liquori sardi nelle prossime tappe!
    Non ti anticipo altro!
    Continua a segurci…

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